Considerazioni sul conflitto di frustrazione sessuale, su impotenza e frigidità

Abbiamo già visto in questo precedente articolo https://usciredallorrore.wordpress.com/2016/03/06/la-nuova-medicina-di-hamer-e-la-sessualita/ come tutto l’aspetto sessuale di un individuo sia regolato dalle aree cerebrali corticali perinsulari, chiamate da Hamer aree del territorio. Raccomando la lettura dell’articolo precedente prima di procedere, altrimenti questo scritto risulterà di difficile comprensione.

In questo articolo vorrei infatti analizzare nello specifico il conflitto di frustrazione sessuale, perchè esso regola sia (principalmente) il ciclo mestruale della donna, sia i sintomi di impotenza e di frigidità. Per questo si tratta di uno dei conflitti più importanti della medicina di Hamer.

Il conflitto di frustrazione sessuale ha come corrispondente organico le vene coronarie, a cui sono abbinate nella donna la mucosa ectodermica del collo e orifizio dell’utero, e nell’uomo la vescicola seminale. E’ il conflitto che avviene tipicamente quando il partner ci lascia o ci tradisce, oppure quando qualche ragione impedisce il rapporto sessuale con la persona che amiamo. A livello organico avremo in fase attiva ulcera delle vene coronarie, asintomatica o con lievi dolori, accompagnata da battito cardiaco lievemente accelerato (batticuore), Nella donna avremo inoltre ulcera asintomatica del collo dell’utero, e nell’uomo ulcera asintomatica della vescicola seminale. In riparazione avremo riparazione dolorosa di collo dell’utero (con sanguinamenti, se grave diagnosticata come carcinoma) e vescicola seminale (più raramente notata), e noteremo la CE delle vene coronarie (tachicardia, nei casi gravi assenza ed embolia polmonare). Ricordiamo che vene coronarie e collo dell’utero hanno innervazione diversa, la prima ha sensibilità arcaica oro-faringo-anale, la seconda sensibilità esterna. Essendo qui nelle aree del territorio avremo inoltre comportamenti diversi a seconda si tratti di destrimani o di mancini. Vediamo quindi cosa succede nei quattro casi che possiamo avere, ovvero maschi destrimani e mancini, e femmine destrimani e mancine.

Il maschio destrimane con un normale livello ormonale, se viene lasciato dal partner fa un conflitto territoriale e non di identità (frustrazione sessuale). Vedrà quindi questo evento, tipicamente, come perdita di territorio, e potrà attivare le arterie coronarie, cerebralmente a destra, abbassando il suo livello di testosterone, e diventando leggermente depresso. Potrà soffrire di angina pectoris, ma sua capacità procreativa non verrà però intaccata. Se però quando viene lasciato dalla donna il maschio destrimane aveva già un basso livello di testosterone, per esempio per un conflitto attivo di territorio patito al lavoro, allora potrà attivare le vene coronarie con vescicola seminale, diventando così impotente. Da quel momento non riuscirà più ad avere rapporti sessuali con donne, e potrà raggiungere l’orgasmo solo con la masturbazione. Ciò durerà fintanto che è attivo il conflitto di frustrazione sessuale.

Anche il maschio mancino con un normale livello ormonale vivrà l’abbandono del partner come un conflitto di territorio, però andrà a colpire il lato cerebrale sinistro e quindi potrò interessare vene coronarie e vescicola seminale (perdita di territorio), rendendo così il maschio mancino molto testosteronico, molto maniacale, ma impotente. Qui avremo quindi un uomo molto “macho”, ma che non riesce ad avere rapporti con donne finchè il conflitto rimane attivo. Potrà anche qui raggiungere l’orgasmo solo con la masturbazione.

Vediamo quindi chiaramente come nell’uomo l’impotenza e la mancanza di virilità (basso testosterone) non vadano affatto di pari passo come si potrebbe credere, ma seguono anzi percorsi opposti. Sia nel maschio destrimane che nel maschio mancino, infatti, l’impotenza è abbinata ad un innalzamento del livello di testosterone, non ad un suo abbassamento.

La femmina destrimane con un normale livello ormonale vivrà il primo conflitto di territorio come conflitto di identità, quindi se viene lasciata dal partner può attivare le vene coronarie con collo dell’utero. Da quel momento la donna è maniacale, mascolina, perde il ciclo ed è frigida. Potrò ancora raggiungere l’orgasmo clitorideo attraverso la masturbazione, ma l’orgasmo vaginale le è precluso, così come la capacità procreativa.

Anche la femmina mancina con un normale livello ormonale, infine, vivrà l’abbandono del partner in modo femminile, come conflitto di identità, ma attiverà per prima l’area perinsulare destra, per esempio le arterie coronarie. Da quel momento la donna mancina sarà depressa e ancora più femminile, potrò avere angina pectoris, ma la sua capacità procreativa rimane intatta. Solo se in questa condizione trova un nuovo partner (evento probabile vista la sua grande femminilità) e viene lasciata anche da lui allora potrà attivare le vene coronarie con collo dell’utero, diventando così anch’essa frigida, maniacale e mascolina, e perdendo il ciclo.

Nella donna quindi, sia destrimane che mancina, abbiamo un collegamento tra mascolinità e frigidità, nel senso che la frigidità è sempre accompagnata da una diminuzione della femminilità.

Nel complesso possiamo notare come i sintomi di impotenza e frigidità assumono una nuova e profonda comprensione grazie alla medicina germanica. La medicina ufficiale considera come causa di impotenza la presenza di malattie come diabete o morbi di alzeimer e parkinson, ma si tratta tuttalpiù di conflitti concomitanti, che mancano la causa reale. Non parliamo poi di stili di vita errati, obesità, fumo, mancanza di attivià sportiva, che mancano completamente il bersaglio. Nella donna la frigidità è considerata associata perlopiù ad ansie e problemi psicologici, ma anche qui siamo molto lontani da una reale comprensione del fenomeno.

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La morte di Dirk agli occhi di Birgit

Ho letto il libro della figlia maggiore del dottor Hamer, Birgit, intitolato “Delitto senza castigo”. Ovviamente il libro parla della vicenda della morte del fratello Dirk, e della lunga querelle giudiziaria che ne è seguita. Il libro contiene informazioni dettagliate su tutta la questione, e ho pensato di riassumerne i punti più importanti.

Birgit (20 anni) e Dirk (18 anni) erano insieme in quel disgraziato 17 agosto del 1978. Era una giornata molto afosa, e i due fratelli decisero di aderire ad una gita in barca insieme ad un gruppo di amici, ragazzi benestanti in vacanza in Sardegna. Tre barche partirono così dalla Sardegna con destinazione la Corsica, isola di Cavallo. In teoria sarebbero dovuti andare e tornare in giornata. Nel tragitto tuttavia scoppiò un violento temporale che rese più lungo del previsto il viaggio, così la comitiva decise di passare la nottata sull’isola di Cavallo. Il gruppo era composto da circa 15 ragazzi, e la sera cenarono all’unico ristorante dell’isola. Nel tavolo di fianco a loro sedeva il “principe” Vittorio Emanuele con i suoi commensali. La cena andò bene, non vi furono discussioni, anzi pare che Vittorio Emanuele avrebbe raccomandato al padrone del locale di trattare bene i suoi connazionali.

Dopo cena alcuni ragazzi vennero ospitati da amici che avevano la casa sull’isola. Altri, compresi Dirk e Birgit, andarono a dormire sulle barche. Le barche erano ormeggiate in un punto raggiungibile solo tramite un canotto, o a nuoto. Non si sa chi di questi ragazzi prese in prestito il canotto di Vittorio Emanuele, che aveva la barca ormeggiata vicina alla loro. Si trattava di una pratica piuttosto comune, quella di prendere a prestito i canotti, ma quando Vittorio Emanuele vide che il suo canotto non era dove lo aveva ormeggiato andò su tutte le furie. Con ogni probabilità era ubriaco, perchè in molti hanno testimoniato di aver visto innumerevoli bottiglie di vino sul suo tavolo. Andò in casa a prendere un fucile da caccia, prese un altro canotto e si avvio verso le barche urlando “italiani di merda, vi ammazzo tutti”. Birgit si ricorda di essersi svegliata in seguito a queste urla. Erano le 3 di notte, sulle barche tutti dormivano. Gli skipper si svegliarono e provarono a parlare col “principe”, a calmarlo, ma erano inglesi e Vittorio Emanuele invece inveiva contro gli italiani. Si svegliò poi anche un ragazzo, Nicky Pende, che decise di uscire e vedere cosa succedeva. Anche lui provò a calmare Vittorio Emanuele, ma questi appena vide un italiano imbracciò il fucile e sparò un primo colpo in aria, e un secondo colpo nella direzione del ragazzo. Nicky Pende intuendo il pericolo si gettò a terra e riuscì a schivare il colpo, che colpì la barca e si spezzò in vari frammenti. Uno dei frammenti schizzò nella direzione del povero Dirk, trapassò la barca, si frammentò ulteriormente e lo colpì in diversi punti, sulla gamba e nella pancia.

Nel frattempo Nicky Pende si alzo e si scagliò contro Vittorio Emanuele. Nella colluttazione entrambi finirono in acqua. Vittorio Emanuele nuotò poi fino a riva, mentre Nicky Pende risalì sulla barca e vide il povero Dirk urlante e dolorante con accanto la sorella. Tornato sulla terraferma il “principe” avvertì il medico dell’isola che c’era un ferito, quindi tornò a casa sua e trascorse lì la notte, senza interessarsi ulteriormente alla vicenda. Il medico visitò Dirk e sentenzio subito la gravità delle ferite, dicendo che doveva essere trasportato al più presto in ospedale. Purtroppo in questa fase si persero inspiegabilmente dalle 2 alle 3 ore, perchè alcuni dicevano che sarebbe arrivato un elicottero, che in realtà non arrivò mai. Ad un certo punto si decise di portare Dirk ad un ospedale usando la barca. Dopo più di 4 ore Dirk venne finalmente ricoverato e subito operato per suturare l’arteria femorale, visto che stava morendo dissanguato. L’operazione riuscì e Dirk per il momento si salvò, anche se il giorno dopo dovettero subito amputargli la gamba perchè stava andando in cancrena, prima al ginocchio, poi qualche giorno dopo totalmente. Nel frattempo la madre e il padre di Dirk, entrambi medici, erano giunti all’ospedale. Il calvario di Dirk durò quasi 4 mesi, e subì in tutto 19 interventi operatori, la maggior parte dei quali per suturare arterie recise da schegge del proiettile. Alla fine, come sappiamo, morì.

Birgit, che aveva assistito a tutta la vicenda, sapeva bene come si erano svolti i fatti. Era una giovane e bellissima ragazza, che lavorava già da anni come modella ed era stata recentemente eletta Miss Germania. La morte del fratello fu per lei una tragedia che le cambiò la vita. La responsabilità di Vittorio Emanuele era fuori discussione, e Birgit nella sua ingenuità (pur lavorando nella moda era rimasta una ragazza solare e genuina) era sicura che avrebbe scontato la sua pena. Il “principe” era però un uomo ricco e potente, massone di alto grado, con amicizie influenti. Ingaggiò subito una eccellente squadra di 8 avvocati per assisterlo, e uno di questi era perfino amico personale del presidente Mitterand. All’inizio fu incarcerato, proprio perchè le sue responsabilità erano evidenti a tutti, ma dopo un mese e mezzo ottenne la scarcerazione e in seguito riuscì attraverso la richiesta di perizie, controperizie, istanza, cavilli e diavolerie giudiziarie a rimandare il processo per un tempo che parve infinito, e anche a poco a poco ad insinuare il dubbio che i fatti non si sarebbero svolti proprio come si era pensato all’inizio. Alla fine il processo si tenne alla Corte dei Conti di Parigi nel 1991, cioè 13 anni dopo i fatti, cosa già di per sè sconcertante e inaccettabile.

Il processo, poi, fu una vera farsa. Prima di tutto, fu deciso a priori che doveva durare solo tre giorni. Il pubblico ministero leggeva le accuse sottovoce, tanto che si faceva fatica a comprenderlo. Furono ignorati innumerevoli testimoni dei fatti, a cominciare dalgi skipper, mentre la corte dedicò infinito spazio ai cosiddetti “testimoni morali”, ovvero personalità di vario tipo totalmente estranee alla vicenda, ma che testimoniavano quanto fosse buono il “principe”, e quanto fosse impossibile si fosse comportato in tale maniera. Il colmo del ridicolo si raggiunse con la testimonianza di un avvocato milanese, tale Isolabella, che affermò di aver sentito a Portofino due tali che dicevano che ad uccidere il ragazzo non era stato Vittorio Emanuele, ma un’altra persona. Dopo questa indegna testimonianza, Isolabella si alzò e andò a baciare la mano al “principe”. La scena fu talmente ridicola che quasi tutto il pubblico si mise a ridere o protestare.

Per fortuna il testimone principale, Nicky Pende, fu lasciato parlare e descrisse i fatti esattamente come avvenuti, con ammirevole onestà. In realtà bastava questa testimonianza per incastrare il “principe”. Dopo il secondo giorno di processo, tutti i giornali italiani titolavano infatti che Vittorio Emanuele sarebbe stato sicuramente condannato. Al terzo giorno ci fu l’arringa della difesa, infinita, a volume altissimo, in cui gli avvocati tuonavano verso la corte dicendo che anche se c’era il minimo dubbio dovevano assolvere l’imputato. E l’imputato, infatti, fu assolto, condannato solo per porto abusivo d’armi. Il giorno seguente, tutti i giornalisti italiani inviarono una lettera congiunta alla famiglia Hamer dicendo che quello a cui avevano assistito era stato uno spettacolo vergognoso.

Nel 2006 Vittorio Emanuele fu nuovamente incarcerato per traffico di armi e favoreggiamento della prostituzione. Mentre era imprigionato e non sapeva di essere ripreso, si vantò con i compagni di cella di aver fregato la corte di Parigi, che lui era colpevole ma era sicuro che sarebbe stato assolto. Proprio un comportamento da principe, non c’è che dire.

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IL NOSTRO CORPO, LA NOSTRA DIMORA

NB: per comprendere questi articoli è necessaria una conoscenza di base delle leggi biologiche e degli studi di Hamer. Per approfondire vedi la pagina sopra. Questa è un’anteprima del mio nuovo libro sulla medicina germanica, è una storiella che ho inventato e che potrebbe far riflettere e meditare.

Immaginiamo che il nostro corpo sia come una abitazione, una casa. Ripercorriamo così il percorso della nostra evoluzione. All’inizio la casa era molto piccola, aveva solo una stanza in cui c’era tutto l’essenziale (endoderma): un letto, una mini cucina, un mini bagno. Poi il proprietario, il signor EVO, ha deciso a di ampliare a poco a poco la sua abitazione rendendola sempre più sofisticata. Aveva però un problema: la casa doveva sempre rimanere viva e abitabile durante gli ingrandimenti e le modifiche, perchè lui non aveva altro posto dove andare a vivere.

Ha così deciso anzitutto di renderla più sicura, rinforzando i muri e le pareti interne (mesoderma antico). Poi ha deciso di renderla mobile, applicando delle ruote sotto alla casa, assieme a tutto un sistema complesso di locomozione (mesoderma recente). Infine l’ha ingrandita ulteriormente, ha reso più efficienti tutti gli impianti e curato le rifiniture (ectoderma).

A questo punto la casa è sicura (derma e tessuti di protezione), mobile (sistema locomotore) e ha varie stanze, ognuna dedicata ad una funzione specifica: c’è il bagno (vie urinarie e ultimo tratto digerente), la cucina (primo tratto digerente), il salotto “di controllo” con quadro elettrico (cervello), la stanza da letto (sistema riproduttivo), il ripostiglio (milza, pancreas, fegato). E ci sono tutti gli impianti: l’impianto idraulico (sistema digerente ed escretorio), l’impianto di riscaldamento con caldaia (cuore) e tubazioni per il riscaldamento (sistema vascolare), l’impianto elettrico (sistema nervoso). Tutti gli impianti sono nascosti e la casa dall’esterno è bellissima, rifinita sin nei minimi particolari (epidermide, capelli, unghie).

Ora immaginiamoci due differenti padroni di casa (io cosciente), il signor MU (Medicina Ufficiale) e il signor MG (Medicina Germanica). Entrambi acquistano una casa dal signor EVO, il quale ha costruito e ampliato diverse case ingaggiando una ditta di costruzioni del luogo, la DIOFA, che lavora molto bene, in modo divino direi. Ma un giorno sopraggiunge un problema ad entrambe le case, e i due hanno un modo molto diverso, quasi opposto, di gestire le cose.

Cos’è successo? In un certo periodo, sia il signor MU che il signor MG hanno fatto molte più docce del normale, perchè è arrivato un caldo anomalo (DHS). A furia di usare in modo forsennato le tubazioni della doccia, queste si usurano e possono cominciare a perdere, non impedendo comunque a MU e MG di fare le loro docce (fase CA). Finito il grande caldo (CL), le docce diminuiscono ma proprio in quel momento sia MU che MG si accorgono della perdita. E’ a questo punto che le loro strade si dividono.

Nel nostro paese immaginario, ogni danno ad una casa viene automaticamente riparato dalla ditta che ha costruito le abitazioni. Così subito arrivano gli operai (funghi e batteri), sia da MU che da MG, per riparare la perdita. Il signor MG però si fida ancora della ditta di costruzione originaria, la DIOFA, quella che ha costruito la casa e gli impianti. Così accoglie con gioia gli operai e, anche se è sempre un fastidio per tutti avere gli operai in casa (rumori, odori, ecc.), li lascia lavorare senza disturbarli, fiducioso che faranno un buon lavoro. E infatti così è, in una settimana i primi operai hanno riparato la perdita (PCL-A), e nella successiva settimana altri operai hanno badato alle rifiniture, portato via i rifiuti creati e lasciato tutto in ordine (PCL-B). Alla fine il lavoro è perfetto, e il bagno è più bello e più efficiente di prima.

Il signor MU, invece, ha subito un lavaggio del cervello. E’ nata infatti col tempo un’altra ditta nel nostro paese immaginario, la EDILBALLE, che tramite una costante propaganda negativa è riuscita a far perdere a molti la fiducia nella ditta DIOFA. Essi dicono che gli operai della DIOFA lavorano male, sono lenti, creano disagio in casa, e non si capisce mai cosa stiano facendo. Tale è stata l’opera di propaganda della EDILBALLE che ormai moltissime persone odiano gli operai della DIOFA, anzi peggio, ne hanno paura. Tra queste c’è il signor MU, e infatti quando arrivano gli operai della DIOFA non li accoglie affatto bene. Poi, quando cominciano la riparazione, continua a disturbarli ogni 5 minuti: “ancora qui siete? Non avete ancora finito?”. Gli operai sono ovviamente infastiditi, ma in qualche modo cercano comunque di portare avanti il loro lavoro. Il signor MU però non si limita a denigrarli e infastidirli. Convinto dalla propaganda, chiama la EDILBALLE per vedere se possono intervenire in quella situazione. La EDILBALLE arriva prontamente, e riesce addirittura a convincere MU che gli operai della DIOFA non solo non stanno riparando nessun problema, ma anzi sono loro stessi il problema. D’altronde, il rumore e gli odori che fanno sono oggettivamente fastidiosi e preoccupanti, e diventano insopportabili se si dimentica anche la loro utilità. La EDILBALLE ha però ovviamente la soluzione: fornisce a MU un potente veleno, col quale può uccidere gli operai. Così non ci saranno più rumori, odori e fastidi, e il problema sarà risolto.

MU segue le istruzioni e all’inizio è contento, non ha più presenze fastidiose in casa. Presto si accorge tuttavia che la perdita nella doccia c’è ancora, e quindi richiama la EDILBALLE. Questa ditta è però composta in realtà dei cialtroni incompetenti, che non hanno la minima idea di come si possa riparare la perdita. Non conoscono come sono stati progettati gli impianti, e hanno solo ipotesi sul loro funzionamento. Si salvano la faccia dicendo a MU che la ditta DIOFA lavora male, in modo incomprensibile. Che finchè gli impianti funzionano bene non c’è problema, ma quando “si guastano” è meglio cambiare tutto. Quindi non si può riparare il tubo della doccia, bisogna cambiare l’intera doccia. Anzi, sarebbe meglio cambiare l’intero bagno, perchè si potrebbe rompere un altro tubo in futuro, e di queste opere della DIOFA non ci si può fidare.

MU si fa così convincere, e arriva così in pompa magna la EDILBALLE, con i suoi orrendi macchinari. Tramite una ruspa, chiamata da loro in modo allettante “operazione chirurgica”, sventrano il bagno e portano via tutto. Subito dopo, visto che MU non può vivere senza il bagno, posizionano i loro sanitari e le loro tubazioni. Si tratta oggettivamente di un bagno orrendo rispetto al precedente, tutto fatto di plastica, e che si integra male col resto della casa. In più, il bagno di prima era autopulente e autospurgante, questo no, quindi ogni mese il signor MU deve richiamare quelli della EDILBALLE per farsi pulire e spurgare il bagno. Prima era indipendente nella gestione della casa, ora è diventato dipendente da loro.

Quelli della EDILBALLE poi sono grandi affaristi, molto scaltri. Quando trovano un cliente, non lo mollano. Cominciano così a dire al signor MU: “e se si rompesse qualcos’altro? Di certo tornerebbero quei fastidiosi e pazzi operai della DIOFA, lei vuole evitarlo, vero?”. Così facendo riescono a rifilare al signor MU tutta una serie di ciarpame “preventivo”: deodoranti per ambiente, vaporizzatori, sirene che per tutto il giorno fanno beep beep. Tutto ciò è in realtà molto più fastidioso dei rumori e degli odori, peraltro sempre momentanei, provocati dagli operai della DIOFA, ma ormai il signor MU è completamente ipnotizzato, e preferisce i rumori e gli odori perenni della EDILBALLE, si sente più sicuro. Anche se la EDILBALLE ha ammesso fin dall’inizio che questi sistemi possono non funzionare al 100 %, e che quindi a volte gli operai della DIOFA possono arrivare lo stesso. In quei casi, comunque, c’è sempre il veleno, quindi il signor MU può stare tranquillo.

La sua casa, però, va abbastanza velocemente in rovina, soprattutto se paragonata alla casa del signor MG, che rimane efficiente e sana. Gli inutili deodoranti e vaporizzatori stanno scrostando le pareti, il bagno perde da tutte le parti e ha causato danni anche al resto degli impianti, la sirena col beep beep manda sempre più spesso in tilt il quadro di controllo in salotto. Depresso, ma sempre sicuro di aver fatto le scelte giuste, il signor MU si rivolge quindi ancora alla EDILBALLE. Questi visitano la casa e dicono che ormai non c’è più niente da fare. Nonostante i loro mirabili sforzi per tenere efficiente la casa, il progetto originario era troppo difettoso, ed ora ci sono troppo problemi. L’unica soluzione oramai è abbatterla. Ma il signor MU può stare tranquillo, hanno la soluzione anche per quello: gli forniscono uno speciale veleno che iniettato nella casa nel giro di massimo 2 settimane la fa “morire”. Prima distrugge la cucina, poi il ripostiglio, la camera da letto, ad uno ad uno soffoca tutti gli impianti. Rimane alla fine solo un po’ di energie elettrica in salotto, poi neanche quella, è tutto finito. La casa ora può essere abbattuta.

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Il ruolo dell’alimentazione nella medicina Germanica

Poniamoci questa domanda: può un’alimentazione scorretta provocare patologie? In questo articolo daremo una risposta sintetica, mettendoci in tre differenti ottiche: quella della medicina ufficiale, quella della medicina di Hamer, e quella delle scuole nutrizioniste.

Dal punto di vista della medicina ufficiale, il ruolo dell’alimentazione nell’insorgenza delle malattie è piuttosto marginale. Quasi nessun medico si rivela infatti interessato al tipo di alimentazione abituale del paziente. Essi si limitano di solito ad effettuare le loro misurazioni, e stabilire così se il paziente è sottopeso o sovrappeso. Nel primo caso gli consigliano di mangiare di più, nel secondo di mangiare di meno. Nel caso di obesità, avvertono che può essere pericolosa per la salute, e invitano il paziente a recarsi da un dietologo o un nutrizionista per ritornare il più possibile vicini al proprio peso forma. Oltre all’obesità, esistono poi altre due eccezioni, in cui l’alimentazione e considerata se non la causa, almeno un’importante con-causa di determinate patologie. La prima è l’osteoporosi, che viene legata alla carenza di calcio nella dieta. La seconda è il diabete, in cui viene considerata come un’importante con-causa l’eccessivo consumo di dolci e carboidrati.

Anche per i problemi allo stomaco, al fegato o all’intestino a volte i medici si sbizzarriscono, vietando o consigliando alimenti secondo logiche che ogni dieci/quindici anni cambiano, anche radicalmente. Fa eccezione l’alcool, da sempre sconsigliato. Però forse un bicchiere o due di vino al giorno fanno bene, non si sa. Nel caso di tumori, si interviene comunque quasi sempre quando la patologia è già in atto, per evitare di “nutrire” il tumore, soprattutto nel caso di adenocarcinomi, derivanti dal paleoencefalo. L’alimentazione invece non è considerata la causa dell’insorgenza del tumore stesso, se non a livello di correlazioni, anch’esse mutevoli nel tempo. Si fa quindi, periodicamente, il solito terrorismo, dicendo per esempio che “la carne rossa è cancerogena”, o che il cioccolato fa bene o male, a seconda della moda. Anche nel caso dell’alimentazione, la medicina ufficiale si contraddice quindi costantemente.

Rileggiamo ora queste patologie (obesità, osteoporosi, diabete, adenocarcinomi gastro-intestinali) alla luce della medicina Germanica.

Secondo Hamer, la causa dell’obesità non è il fatto che una persona abbia mangiato troppo. Il prendere peso, così come ogni altra modificazione del nostro organismo, è regolato dal nostro computer/cervello. Ingrassare ha quindi precise ragioni biologiche, ed è in particolare legato al conflitto del profugo. Con il conflitto del profugo abbiamo una risposta immediata del nostro organismo: la ritenzione idrica. Quando si parla di grasso, si pensa comunemente alle cellule adipose. In realtà, gran parte del materiale che percepiamo come grasso è costituito da acqua1. Anche quello che noi consideriamo accumulo di grasso è quindi in gran parte legato alla ritenzione idrica. Si può quindi ragionevolmente dedurre che quando una persona diventa grassa, vuol dire che in lei è presente una costante e prolungata ritenzione idrica, e che quindi la persona ha una costante sensazione di non essere a casa.

Alla luce delle leggi biologiche è quindi il conflitto del profugo attivo, e non la maggiore o minore ingestione di cibo, il principale motivo per il quale ingrassiamo. Per risolvere il problema dell’obesità occorre quindi agire su questo conflitto, prima di tutto individuando la DHS, ovvero l’evento conflittuale a partire dal quale la persona ha attivato il profugo, e poi trovare un modo per mandare il programma in soluzione.

L’ingerire grandi quantità di cibo avviene invece come conseguenza. Man mano che una persona ingrassa, infatti, ha sempre più cellule da nutrire nel suo corpo. Quindi, dovrò ingerire proporzionalmente maggiori quantità di cibo. Una persona obesa ingerisce anche 10000 calorie al giorno. Ma anche in questo caso, si confonde l’effetto con la causa. E’ ovvio poi che se una persona non mangia nulla o quasi nulla, dimagrirà progressivamente, fino a diventare pelle e ossa. Ma non è detto che anche dando enormi quantità di cibo ad una persona magra, questa ingrassi.

L’essere soprappeso, comunque, non causa direttamente problemi di salute secondo la medicina di Hamer. Tuttalpiù possiamo dire che, in proporzione all’aumentare del peso, abbiamo sempre più un sovraccarico dell’organismo nel complesso. Se quindi arriviamo agli eccessi dell’obesità, abbiamo un organismo molto sovraccarico, e quindi poco efficiente, e quindi sempre meno adatto alla sopravvivenza. Come sempre, quindi, sono solo gli eccessi che andrebbero il più possibile evitati. Se una persona è obesa, significa che è state in profugo per troppo tempo e troppo intensamente, ed è quindi sensato agire per provare a ridurre tale situazione conflittuale.

Passiamo all’osteoporosi. Secondo la medicina Germanica, l’osteoporosi è la fase attiva di un grave conflitto di svalutazione, che riguarda appunto le ossa. A differenza di osteolisi localizzate, l’osteoporosi è un conflitto più generalizzato, vissuto principalmente dai bambini o dagli anziani, perché più facilmente si svalutano nell’interezza della loro persona. Per interrompere l’osteoporosi, quindi, è necessario individuare e risolvere il conflitto di svalutazione. Integrazioni alimentari di calcio non risolvono infatti il problema.

Anche il diabete, secondo Hamer, non è affatto causato da un eccessivo consumo di zuccheri. I conflitti che possono portare ad un’alterazione della glicemia, e quindi al cosiddetto diabete, riguardano le cellule alfa e beta di Langherans, nel pancreas. I conflitti corrispondenti sono di schifo/ribrezzo e di opposizione, spesso recidivati. Per risolvere il problema quindi, secondo Hamer, occorre individuare i conflitti e uscire dal circolo delle recidive. Il consumo di zuccheri o carboidrati può portare solo ad un picco glicemico momentaneo, ma l’alterazione costante dei valori della glicemia è data dai conflitti suddetti.

Il conflitto delle isole alfa di Langherans è, tra l’altro, un secondo responsabile dell’ingrassamento, secondo Hamer. In fase attiva di tale conflitto (schifo/ribrezzo o opposizione) andiamo infatti in ipoglicemia, e quindi assumiamo grandi quantità di cibo. Se recidiviamo spesso il conflitto, tratterremo anche un po’ di grasso. Questo conflitto influisce per circa il 10 %, mentre per il 90 % influisce il profugo, che abbiamo visto prima.

Gli adenocarcinomi del tratto gastro-intestinale, infine, nascono già durante la fase attiva di conflitti che riguardano un boccone indigesto, che non riusciamo a far avanzare, ad assorbire o ad assimilare. Avremo quindi in corrispondenza una fibroma intestinale, una adenocarcinoma a crescita piatta, o un adenocarcinoma a cavolfiore. Il tumore crescerà in proporzione a quanto è intensa l’attività conflittuale, e non sarà influenzato dal tipo di alimentazione del paziente. L’arresto e la regressione del tumore avverranno unicamente se si porta a soluzione il conflitto.

Nel complesso, comunque, la medicina ufficiale non dà grande attenzione all’alimentazione in relazione all’eziologia delle malattie. Tant’è che un medico, nel suo percorso di formazione, troverà davvero solo pochi accenni a questo tema.

Chi invece insiste, e parecchio, nell’individuare nell’alimentazione la causa di molte patologie è invece una serie di scuole di pensiero alternative, oggi abbastanza in voga (igienismo2, vegetarianisimo, veganesimo, vari tipi di altre diete, ecc). Ognuna di esse dice: la medicina sbaglia, perchè non tiene abbastanza in considerazione l’alimentazione nell’insorgenza delle malattie. E ognuna di esse ha la sua personale ricetta per stare bene, chiamata “alimentazione corretta”. Peccato che, anzitutto, andando ad analizzare tali scuole di pensiero, ci si accorge che le indicazioni alimentari che esse danno sono molto diverse, fino ad essere anche diametralmente opposte.

Facciamo un esempio. La dieta chetogenica3, e in modo simile la paleo dieta4, consigliano un regime alimentare principalmente basato sulle proteine e i grassi animali, con l’esclusione pressoché totale dei carboidrati. Quasi all’opposto abbiamo i vegetariani e i vegani, che al contrario escludono del tutto le proteine animali, e consigliano una dieta basata su carboidrati. Ognuna porta le sue motivazioni “scientifiche” a favore della sua tesi, però se osserviamo oggettivamente la realtà ci rendiamo conto che esistono persone sane e persone con patologie in ogni gruppo. In verità abbiamo osservato molte volte nella nostra vita persone che si nutrono “male”, o anche malissimo (come chi beve molti alcolici), e nonostante ciò rimangano esenti da malattie. Mentre abbiamo visto tutti persone con regimi alimentari controllati, “perfetti”, che cadono vittime di gravi patologie, nonostante tutto5.

Ognuna di queste scuole nutrizioniste, tuttavia, vanta effettivamente molti successi terapeutici. Abbiamo tantissime testimonianze di persone che, cambiando radicalmente l’alimentazione, sono guarite da disturbi che si portavano dietro da anni. Chi non ha mai sentito qualcuno dire: “Io da quando non ho più mangiato carne, non ho più avuto quel disturbo”. Oppure: “a me eliminando i carboidrati, è passato quello e quell’altro”. Come leggiamo queste testimonianze, alla luce delle leggi biologiche?

Prima di tutto, di solito, a queste persone dico: “Ok, ma avete fatto solo quel cambiamento nelle vostre vite?”. Nella maggior parte dei casi, la risposta è no. In una delle mie ultime consulenze, un uomo di 50 anni mi ha detto che, vent’anni prima, era arrivato a tali livelli di mal di schiena da riuscire solo con enormi difficoltà ad alzarsi dal letto al mattino. Poi un giorno ha cambiato radicalmente alimentazione, e in breve tempo è passato tutto. Quando gli ho chiesto se aveva cambiato altro, mi ha detto di aver cambiato, nello stesso periodo, praticamente tutto: il lavoro, la compagna, la casa… Hamerianamente, è attraverso questi cambiamenti che lui ha smesso di recidivare la sua svalutazione, ed è quindi guarito.

Capita quindi spesso che le persone, quando decidono di cambiare alimentazione, siano al centro di un cambiamento ben più complesso nelle loro vite. Inoltre, si tratta presumibilmente di un cambiamento positivo, perchè il cambiare alimentazione è quasi sempre visto come un “prendersi cura di sè” maggiormente. Anche questa componente può portare a risoluzione certi conflitti.

Inoltre, non dimentichiamoci che gli alimenti possono spesso diventare binari. Nel caso in cui una persona abbia eliminato un sintomo esclusivamente eliminando un alimento dalla sua dieta, allora quell’alimento era un binario, anzi l’unico binario che riattivava un suo specifico conflitto. E’ un po’ lo stesso discorso delle allergie. Eliminando il binario, tuttavia, non ha risolto il conflitto originario, ha solo evitato di riattivarlo. Se invece riuscisse ad individuare la DHS e sciogliere quel binario, allora potrebbe ricominciare ad assumere quell’alimento senza avere alcun sintomo.

Hamerianamente, la cosa più grave che fanno queste scuole, come anche la medicina ufficiale a volte, è il terrorismo alimentare. Quando ti dicono che un determinato alimento è “un veleno”, e tu hai deciso di aderire a quella scuola di pensiero, allora davvero il tuo corpo lo tratterà come un veleno. E quindi, quando ti capiterà si assumere quell’alimento, starai male. Così rafforzerai la tua idea che quell’alimento è davvero un veleno. Ma, oggettivamente, non lo è, perchè miliardi di persone lo assumo e non si ammalano di nulla. E tu ti sarai semplicemente perso l’occasione di gustare quel cibo nella tua vita, e di averlo come fonte energetica.

Se poi quell’alimento, indicato come “veleno”, era una alimento che ti piaceva molto, che era molto presente nella tua dieta, allora potrai anche vivere un conflitto di “paura di morire di fame”, con formazione di un adenocarcinoma al fegato. Il corpo non si convince con le teorie sull’alimentazione, e se gli manca quello di cui ha bisogno, reagisce di conseguenza.

In che modo influisce quindi l’alimentazione nell’insorgenza delle patologie secondo Hamer?

Ogni modificazione considerata patologica del nostro corpo è dovuta a programmi SBS, e non è quindi causata da nessun cibo particolare. Facciamo però alcune considerazioni.

Anzitutto, è normale che l’essere umano, come ogni altro essere vivente, necessiti di un’alimentazione consona alla sua costituzione. Tuttavia dobbiamo anche considerare che ogni essere vivente, ed in particolare l’essere umano, possiede una meravigliosa capacità di adattamento alimentare. La mucosa intestinale, con la flora microbica che la colonizza, si adatta infatti sempre al tipo di cibo che abitualmente ingeriamo, modificandosi in modo da poter estrarre la maggior quantità possibile di nutrienti. Così per esempio abbiamo le popolazioni Inuit, chiamate anche eschimesi, che si nutrono quasi esclusivamente di carne, almeno per tutto il periodo invernale, e stanno benissimo. La loro flora intestinale sarà ovviamente molto diversa rispetto a quella di un vegetariano, però entrambi possono essere sani, e apparire ben nutriti. Sono veramente poche le sostanze di cui il corpo non può assolutamente fare a meno. Probabilmente, si tratta solo delle vitamine, presenti in frutti, germogli e verdura, che vanno quindi assunte almeno per un certo periodo dell’anno6. Per il resto, il nostro corpo è in grado di estrarre l’energia che gli serve da praticamente ogni cibo commestibile.

Detto questo, nessuno nega che esista un’alimentazione più sana e una meno sana. Un cibo vegetale coltivato senza l’uso di veleni, o della carne in cui l’animale ha mangiato erba di campo e non è stato a sua volta avvelenato, sono sicuramente preferibili rispetto al cibo industriale. Il problema del cibo industriale è anche che un altro: più tempo un alimento passa da quando è vivo a quando entra nella nostra bocca, minori saranno i nutrienti che riusciremo ad assorbirne. Però, rispetto al passato, mangiamo di più. Si può dire che in passato si mangiava meno, ma i cibi erano più nutrienti, mentre ora si mangia di più, ma i cibi sono meno nutrienti, e un po’ avvelenati. Tale veleno però non ci causa le malattie, ovvero i programmi SBS. Al limite ci rende più deboli, con meno energie a disposizione, perchè siamo impegnati a smaltire i veleni. E quindi, al limite, faremo più fatica ad affrontare le fasi PCL di certi programmi.

Nella medicina di Hamer si ascolta sempre la saggezza del corpo. Se il nostro corpo richiede l’ingestione di determinati alimenti, è perchè, in linea di massima, ha bisogno proprio di quegli alimenti per stare bene in quel momento. Ho scritto “in linea di massima” perchè in effetti esistono alimenti, come gli zuccheri raffinati, che riescono almeno in parte ad ingannare le nostre papille gustative. Potremmo quindi ingerirne una quantità superiore al necessario. In questo caso però l’unica conseguenza potrà essere forse un passeggero mal di pancia, non certo una malattia grave.

Il cibo, hamerianamente, va considerato come la prima medicina che il nostro corpo ci richiede di assumere. Così quando ci troviamo in CA abbiamo bisogno di poco carburante, perchè il corpo sta in quel momento usando le riserve, mentre nella fase PCL-A, e ancor più nella PCL-B, abbiamo bisogno di cibi nutrienti ed energetici per poterci rimettere in sesto in breve tempo. Quindi in CA mangiamo poco e di malavoglia, stiamo quasi a digiuno, mentre in PCL ci viene una gran voglia di carne.

La medicina di Hamer è poi la medicina della Natura, ed è quindi ovvio che venga consigliata un’alimentazione che segua il più possibile i cicli naturali, con cibi quindi sempre di stagione. Non dimentichiamoci che l’essere umano è parte di un organismo più grande, l’ecosistema. Così come noi forniamo in ogni momento un cibo adeguato alle nostre cellule, così l’ecosistema in cui viviamo ci fornisce in ogni stagione dei cibi che maggiormente ci servono. Così per esempio in autunno abbiamo cibi molto calorici e a lunga conservazione, come le castagne, le noci e i funghi, in modo da avere energie sufficienti per affrontare il rigore dell’inverno. E così via…

1Si stima che la percentuale di acqua nel nostro “grasso” si aggiri attorno al 95-98%. Questo vuol dire che su 10 chili di grasso, solo 3 o 4 etti sono di grasso, mentre il resto è acqua. Non dimentichiamoci che l’intero nostro organismo è costituito, almeno per il 60%, da acqua.

2L’igienismo, o igiene naturale, è una corrente di pensiero che definisce le condizioni naturali dell’uomo per potersi mantenere in salute, o per riacquistarla quando la si perde. I suoi strumenti principali a tal fine sono un’alimentazione corretta, intesa come equilibrata combinazione di alimenti, l’eliminazione di “sostanze tossiche” (secondo la definizione degli igienisti) e il digiuno.

3La dieta chetogenica è una dieta che induce nell’organismo la formazione di sostanze acide definite “corpi chetonici”, tramite un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi.

4La paleo dieta, chiamata anche dieta paleolitica o dieta delle caverne, è un regime dietetico contemporaneo che intenderebbe riproporre un ipotetico tipo di alimentazione che avrebbe caratterizzato le popolazioni umane vissute nel periodo precedente l’introduzione dell’agricoltura, avvenuta circa 10 000 anni fa.

5Anni fa, mentre partecipavo ad un corso sulle leggi biologiche, conobbi un convinto igienista che si era interessato ad Hamer perchè un suo amico, giovane, convinto igienista anch’esso, era da poco morto proprio di tumore al fegato.

6L’assoluta assenza di vitamine nella dieta porta ad un deperimento progressivo, con manifestazioni sintomatiche note per esempio con il nome di scorbuto.

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Dittatura Medica: riconoscerla per combatterla

Scrivo questo articolo in un momento di grande tensione in Italia. L’entrata in vigore dell’osceno Green Pass, avvenuta il 15 ottobre 2021, per tutti i luoghi di lavoro (unico caso in tutto il mondo, già di per sè pandemente), sta scatenando proteste di vario tipo in tutta la penisola. Per ora il governo tace, e i mass media minimizzano al massimo il problema, tuttavia non credo che possano ignorare una protesta così vasta e trasversale ancora a lungo.

Accanto a queste proteste, sicuramente legittime e condivisibili, credo sia però importante capire come si sia potuti arrivare a questo punto. Se osserviamo le cose attentamente, infatti, notiamo che già prima dell’invenzione grottesca del coviddi il sistema medico aveva preso il potere, in praticamente tutti gli ambiti.

Consideriamo il mondo del lavoro, in questo momento al centro della protesta contro il green pass. Non è forse vero che qualsiasi azienda (ad eccezione forse di quelle a conduzione familiare), prima dell’assunzione di un qualsiasi dipendente, richiedeva una visita medica complessiva? E il parere del medico non aveva forse già valore di legge, incontestabile? Se un’azienda, per esempio, riceveva dal medico il responso che un suo possibile nuovo assunto aveva un “difetto” al cuore, quest’azienda poteva rifiutare l’assunzione. Hai voglia a spiegargli che il “difetto” al cuore poteva essere passeggero, o che in nessun modo avrebbe potuto influire sul suo rendimento lavorativo. La sentenza del medico era sempre inappellabile. Al limite si poteva consultare un altro medico, ma il responso sarebbe stato con ogni probabilità lo stesso, perchè tutta l’arte medica moderna è stata ridotta, dalla medicina ufficiale attuale, all’applicazione di protocolli. Ovviamente, poi, se durante il periodo lavorativo un qualsiasi dipendente stava male, la sua parola non bastava. Ci voleva sempre un medico che certificasse che il suo stato di salute era realmente alterato. Allo stesso modo, molte aziende imponevano controlli periodici della salute “gratuiti”, per monitorare lo stato di salute dei dipendenti. La classe medica è stata quindi eretta a giudice insindacabile dello stato di salute di qualsiasi persona.

Non parliamo poi del mondo dello sport, della danza, di qualsiasi attività fisica svolta in modo ufficiale. Anche qui, prima di entrare in una squadra di calcio, in un corpo di ballo, o anche semplicemente per frequentare una palestra, era indispensabile passare attraverso una visita medica, la quale emetteva il famoso certificato medico. Senza questo certificato, non era possibile partecipare a nessuna attività ufficiale. C’è molta differenza con il green pass attuale?

Anche curarsi con un approccio diverso da quello ufficiale era possibile solo fino ad un certo punto. E’ vero che chiunque era libero di frequentare omeopati, esperti di fiori di Bach, persino cartomanti, ma doveva farlo a sue spese, contribuendo comunque attraverso le tasse ad appoggiare il sistema medico nazionale. Inoltre, qualsiasi certificato medico emesso da questi terapeuti non aveva nessuna validità. Solo i medici ufficiali potevano certificare lo stato di salute, e questo valeva in tutte le questioni di tipo legale.

Anche prima del coviddi, a nessuno era permesso di dire: io non credo alla medicina ufficiale. La validità delle sue teorie, dei suoi dogmi, è considerata inconfutabile, perchè verificata dal metodo scientifico. Cioè è evidentemente quanto di più lontano ci sia dalla verità, ma non importa, la convinzione comune rimane quella. Si associano i presunti progressi della medicina al progresso nel suo complesso, all’innovazione tecnologica, al mirabile mondo moderno mercantile e industriale. La possibilità di non credere ai dogmi della medicina ufficiale non è semplicemente concepita. L’utilità assoluta della medicina ufficiale è paragonate all’utilità delle infrastrutture essenziali, come le forniture idriche, le fognature, le strade, le scuole. Siamo più o meno liberi di curarci con metodi alternativi, ma non siamo liberi di non finanziare il sistema medico ufficiale, e di non sottostare alle sue regole.

E tutto ciò, badate bene, era così già molto prima della farsa coviddi. Il sistema medico aveva già un immenso potere, alimentato da un’incessante propaganda. Tutti i potenti della terra, dai capi di stato, ai multimiliardari, ai capi religiosi come l’attuale papocchio, si rivolgono con totale fiducia alla medicina ufficiale per i loro problemi di salute. Tutti mettono fiduciosi la loro vita nella mani dei medici. E anche la gente comune, in stragrande maggioranza, si fida. Quasi tutti permettono che vengono iniettati nei loro figli, fin dalla nascita, quantità quasi industriali di brodaglie chimiche incognite, tra vaccini, antibiotici e “cure” varie. E anche da adulto l’uomo medio continua a buttar già pastiglie per la pressione alta, per la glicemia, per il colesterolo, per la prostata e per una varietà di altri motivi, senza avere alcuna conoscenza delle sostanze che ingerisce e della loro reale “utilità”, per pura fiducia. E continua a sottoporsi ad esami spesso umilianti e invasivi, effettuati con macchinari sempre più freddi e sofisticati, per pura fiducia. D’altronde, la propaganda è stata potentissima. Qualcuno si ricorda di un solo film, un solo romanzo, un solo racconto popolare in cui la medicina ufficiale moderna, “scientifica”, sia stata dipinta in modo anche solo leggermente critico? Il medico fa sempre la figura dell’uomo che sa, di quello che porta la luce della scienza oggettiva, spazzando via ogni superstizione e credenza errata diffusa tra la popolazione. E ha sempre ragione.

Il potere del sistema medico mondiale era già immenso, totalizzante. Solo che, fino a poco tempo fa, lo usava in modo ancora limitato, e in qualche modo coscienzioso. Con l’avvento dell’era delle pandemie farlocche e dei virus farlocchi, direi negli ultimi quindici anni, queste limitazioni sono progressivamente cadute. Il sistema medico si è reso conto che la fiducia della popolazione nei suoi confronti era tale che poteva inventarsi qualsiasi assurdità, e la gente gli avrebbe creduto. Così hanno preso la già farlocca teoria dei virus, e l’hanno ingigantita a piacimento, portando le sue già assurde basi alle conseguenze grottesche che abbiamo visto nell’ultimo anno e mezzo.

A mio parere, è proprio questo potere assoluto del sistema medico nell’ambito della salute che va in primo luogo contestato. Bisogna uscire dall’ipnosi e tornare nella realtà. E la realtà è che l’attuale medicina ufficiale è una disciplina materialistica, riduzionistica, che vede solo la parte materiale dell’essere umano, ed è quindi cialtronesca già nelle sue fondamenta. La medicina non è una scienza, ma un’arte, forse l’arte più sacra, che va applicata considerando l’unicità della singola persona. Essa non può essere paragonata a scienze esatte come la fisica, la chimica o la tecnologia delle costruzioni. Perchè queste scienze esatte, avendo a che fare con la materia inanimata, danno sempre risultati certi, ripetibili, mentre la medicina, dovendo trattare la complessità della vita nei suoi vari livelli, non li dà mai. Nessun “protocollo” può quindi essere applicato ad un arte. E quindi, nessun protocollo dovrebbe poter essere usato per imporre qualsiasi legge. Ognuno dovrebbe essere libero di avere la sua personale visione della salute, basata sulla sua esperienza e sulla sua cultura, e dovrebbe essere libero di rivolgersi al terapeuta che più è in linea con le sue credenze, senza dover per forza alimentare un sistema medico in cui non crede. In questo modo, si potrebbero minare le basi stesse dell’attuale indegna struttura di potere.

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Hamer: terapia e conflitto del profugo

La questione della terapia nella medicina di Hamer è centrale, in particolare in questo periodo di covidiozia…

Ci sono 2 modi di divulgare la NMG (Nuova Medicina Germanica): in uno si parla di 5lb (5 leggi biologiche), non si va mai contro alla medicina ufficiale (anzi, si integra…), si mischiano le 5lb (che non avrebbero terapia) con le più disparate “terapie” alternative, si parla pochissimo (praticamente mai) di Hamer. E in questa modalità si creano i guru, quelli che “sanno”, che “ti salvano”, e che poi gli adepti difendono in modo stupido e puerile. Molto simile alla modalità paziente-medico della Medicina Ufficiale.

Nell’altro modo si parla di medicina di Hamer, si parla della propaganda, delle menzogne e dell’idiozia della medicina ufficiale, non si mischia la NMG con nulla perchè non ce n’è bisogno, visto che i programmi SBS sono già una terapia, la terapia della natura. In questa modalità non si creano guru, perchè cade anche la figura di “quello che sa”, o che “è evoluto”. Chi “sa” è sempre e solo chi sta vivendo la “malattia”. Chi conosce bene la medicina di Hamer può, al limite, aiutare la persona a ritrovare se stesso, grazie alla splendida “mappa” che Hamer ci ha lasciato, dono degli dei. La modalità paziente-medico tipica della Medicina Ufficiale viene completamente ribaltata.

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I Batteriofagi e i cosiddetti Virus

Raccomando la lettura completa del seguente articolo di Stephen Lanka:

Fai clic per accedere a Wissenschafftplus_Viren_entwirren.pdf

Traduzione (grazie a Patrizia Tehran Tamborini):

Sbrogliare i Virus

Riassumo qui i punti a mio parere fondamentali dell’articolo.
1) L’unica struttura vagamente simile al concetto odierno di virus, la cui esistenza sia
stata dimostrata scientificamente, sono i batteriofagi, o “fagi”
2) Tali fagi si originano dalla morte dei batteri, e si è quindi ipotizzato che essi stessi fossero la causa della morte
3) In realtà, come le spore, i fagi rappresentano la base per un’ulteriore vita
cellulare, se si ripresentano le condizioni vitali adatte. Sono quindi tutt’altro che patogeni.
3) I fagi vengono prodotti e osservati unicamente in laboratorio su colture di batteri,
mentre non vengono mai osservati nei liquidi umorali direttamente prelevati dall’uomo e
dall’animale
4) Tutti gli esperimenti che dovrebbero provare la patogenicità di questi virus/fagi
sono chiare frodi scientifiche, perchè le cellule vengono uccise dalle sterilizzazioni e
dai trattamenti preliminari dell’esperimento, e non dai virus/fagi.

I cosiddetti fagi/virus sono quindi nient’altro che strutture sviluppatesi in esperimenti di
laboratorio, peraltro tutt’altro che “patogene”. E inoltre, ad oggi, non c’è nessuna prova che essi siano presenti nell’uomo e nell’animale.

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Storia della frode del contagio

In quest’articolo cercherò di mostrare che l’intero concetto di contagio (prima del “maligno”, in seguito dei microrganismi come i batteri, e infine dei virus), così profondamente radicato nella nostra società, sia in realtà frutto di una serie di manipolazioni della verità, oltre che di vere e proprie frodi scientifiche avvenute nell’epoca moderna. E cercherò di mostrare che tali inganni siano stati messi in piedi e propagandati dal potere costituito, o per raggiungere determinati obiettivi geopolitici, oppure per implementare un maggior controllo sulla società. Per le mie riflessioni mi baserò principalmente sull’ottima conferenza del biologo Stephen Lanka (il cui link integrale troverete alla fine dello scritto) oltre ovviamente, e come sempre, sulle scoperte del grande Hamer, grazie alle quali possiamo conoscere davvero come funzionano la salute e la malattia (e quindi non farci ingannare…). Andiamo però con ordine.

Il concetto di contagio delle malattie è stato inventato nell’antichità, in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Nessun altra popolazione del mondo ha tale concetto nella sua tradizione medica. Non è presente nella Medicina Tradizionale Cinese, nè nella tradizione indiana dell’Ayurveda, nè tantomeno all’interno delle popolazioni autoctone delle Americhe, dell’Africa e dell’Australia. La prima malattia “contagiosa” di cui si ha notizia storica è quella che viene chiamata lebbra. La parola lebbra deriva dal latina lepra, che significa “squamare”, ma in molte lingue, come per esempio il tedesco, troviamo anche un termine più antico (in tedesco, Assautz, “gettare via”) che ha il significato generico di “esclusione dalla società”. Dobbiamo considerare che il contesto sociale medievale europeo, ed anche parte di quello antico, era dominato dal potere delle autorità religiose. E quasi sempre tali autorità avevano l’abitudine di dividere le malattie in malattie “sacre” e in malattie derivanti dal peccato (altro concetto tipicamente occidentale), perchè tale divisione (totalmente aribitraria) era molto utile per gestire la società: le malattie di ricchi e potenti erano etichettate come sacre, mentre le malattie di quella parte del popolo che si ribellava e non si sottometteva erano bollate come malvagie, derivanti dal peccato.

Così, una persona che presentava determinati sintomi, diversi da epoca in epoca e da
regno in regno, poteva ricevere la diagnosi di “lebbra”, cioè di “esclusione dalla società”.
La persona non poteva più nemmeno avvicinarsi ad una qualsiasi città “civile”, pena la
morte. Possiamo intuire che tali “esclusi” vivessero quasi sempre pesanti conflitti biologici,
fra i quali i più comuni erano conflitti di separazione e di attacco, che come sappiamo da
Hamer portano sintomi alla pelle (dermatiti, psoriasi, vitiligine, melanomi, ecc.). Tali conflitti non andavano mai in soluzione definitiva, perchè il reinserimento nella società per i lebbrosi era impossibile, ma solo saltuariamente in soluzione parziale, quando magari parenti e amici riuscivano a raggiungere il malcapitato per rifornirlo di beni essenziali e per dargli un po’ di conforto. La pelle dei poveri “lebbrosi”, in realtà persone senza alcun peccato ingiustamente escluse dalla società, non poteva quindi che aggravarsi ulteriormente (molteplici recidive di separazione e di attacco da familiari, amici, branco) portando a varie sintomatologie di desquamazione generalizzata. Per questo la parola lebbra è stata col tempo associata alla desquamazione della pelle.

La “lebbra” è di solito storicamente considerata come la prima malattia contagiosa, anche
se ovviamente i microrganismi, nel mondo antico e nel medioevo, non erano ancora stati
scoperti. L’illusione del contagio è probabilmente nata dal fatto che i lebbrosi, ovvero gli
esclusi, spesso si riunivano in determinati posti, per potersi il più possibile aiutare. Se una
persona di città frequentava quei posti (cosa proibita) per far visita a parenti o amici,
poteva alla fine ricevere essa stessa la sentenza di “lebbroso”, e quindi venir “contagiato”.

Nel basso medioevo (dall’anno 1000 all’anno 1492) avvennero graduali ma importanti
modificazioni di potere in Europa. Il predominio dalla Chiesa di Roma cominciò ad essere
insidiato dagli emergenti Stati Nazione, oltre che da rivolte teologiche interne. Questi nuovi poteri, tuttavia, non rinunciarono affatto al concetto di contagio, e anzi lo utilizzarono ancora di più a fini di controllo della popolazione, e per determinati obiettivi politici.

Il termine “lebbra”, usato generalmente come sinonimo di “malattia contagiosa”, venne
sostituito dal termine “peste”, che nel medioevo indicava in modo molto generico una vasta gamma di malattie gravi, che solitamente portavano alla morte. Quando si voleva colpire duramente un territorio ribelle, una città, un quartiere, determinati gruppi etnici, determinati scambi e commerci consolidati tra popolazioni che infastidivano i potenti, si dichiarava una epidemia in atto in quella specifica zona. Questo, per la popolazione di quella zona, voleva dire essere messi in quarantena, sotto chiave, portati alla fame, umiliati, avvelenati, sottoposti a qualsiasi tipo di vessazione e sperimentazione. Un terrorismo senza fine (vi ricorda qualcosa?). Ovviamente, le condizioni di vita di quel territorio portavano ad una serie infinita di conflitti possibili tra la popolazione, con poi tutte le manifestazioni sintomatiche che in seguito sono state associate alla “peste”.

Nel XVI secolo vennero inventati i primi microscopi. (Tale invenzione avvenne in parallelo
con quella dei cannocchiali, che aprì la strada ad un altra grande frode, quella
dell’astronomia, che merita però una trattazione a parte…). Col tempo i microscopi
aumentarono il loro potere ingrandente, finchè fu possibile osservare sia le cellule
costituenti gli organismi viventi, sia i vari microrganismi simbionti. Si pensò quindi, anche
qui, di fare la solita suddivisione arbitraria ed estremamente funzionale al potere: alcuni
microrganismi vennero classificati come “buoni” e altri come “cattivi”, ovvero portatori di
malattie. Il generico e immateriale concetto di contagio trovava quindi una sua applicazione concreta e materiale. Bisognava solo dimostrare che questi batteri malvagi causavano le malattie, e il gioco era fatto.

Seguendo la semplice logica, per arrivare a tale dimostrazione dovevano essere verificate, in ogni osservazione, 3 specifiche circostanze, che oggi sono conosciute come “postulati di
Koch”. Robert Koch era un biologo tedesco del XIX secolo, contemporaneo di Louis
Pasteur. Egli era un grande sostenitore della teoria patogena dei batteri. I risultati
sperimentali hanno tuttavia sempre mostrato (e dimostrano tuttora) quanto segue, in
relazione ai suddetti postulati.

POSTULATO 1: tutti i malati devono avere nel loro corpo il germe considerato causa della
malattia.
RISULTATO SPERIMENTALE: solo in circa la metà dei malati veniva rilevata la presenza
del germe

Già questo fatto dovrebbe far crollare tutta la teoria. Si risolse però il “problemino”
dichiarando che chi non possedeva il germe era un malato “atipico”…

POSTULATO 2: il germe considerato causa della malattia deve essere riproducibile in
laboratorio
RISULTATO SPERIMENTALE: solo il 2 % dei germi conosciuti è riproducibile in laboratorio, e i germi riprodotti non si comportano allo stesso modo di quando sono inseriti nel sistema corpo (ovviamente…).

Questo fatto viene semplicemente ignorato, nel passato come ora.

POSTULATO 3: se inseriamo il germe considerato causa della malattia in una persona
sana, questa deve sempre sviluppare la malattia
RISULTATO SPERIMENTALE: questa cosa non avviene MAI

Con queste evidenze sperimentali ci possiamo seriamente chiedere come sia possibile
che la teoria patogena dei germi abbia preso piede. In realtà, per salvare la sua teoria,
Koch utilizzò indegni artefici, e fraudolente interpretazioni. Cominciò ad utilizzare in modo abominevole la sperimentazione sugli animali. Essi, durante le “sperimentazioni”, venivano torturati in ogni modo, facendogli vivere una marea di conflitti, finchè i poveri animali non sviluppavano una qualche “malattia”. Ovviamente tali torture includevano l’iniezione negli animali dei batteri, e in tal modo si pretese di dimostrare che i batteri avevano causato la malattia. Non si riusciva mai, tuttavia, a far sviluppare nella cavia la specifica malattia che, secondo la teoria, era causata da quel specifico batterio. Ciò tuttavia, incredibilmente, non scoraggiò Koch. Egli scrisse nei suoi studi che i batteri iniettati nella cavia provocavano una malattia “simile” (che, come capite, vuol dire tutto e niente), e risolse così, trionfante, la questione.

Robert Koch aveva inoltre un asso nella manica. Egli fu il primo che riuscì a fotografare i
batteri. Tramite il “potere delle immagini”, diffuso nei media del tempo, riuscì a far passare le fotografie come la prova sia della esistenza dei batteri, sia del fatto che essi fossero la causa delle malattie. Quando però cercò di applicare le sue teorie per “immunizzare” la popolazione, uccise migliaia di persone, e fu quindi cacciato da Berlino e della Germania.

Ritornò in patria solo grazie a Otto von Bismark, cancelliere dell’impero tedesco, che ebbe
una pensata “geniale”. Conoscendo le teorie di Koch, pensò di utilizzarle per ottenere
vantaggi geopolitici. La Germania del tempo pativa infatti la concorrenza dell’impero
inglese, che di fatto monopolizzava i commerci con le indie attraverso l’occupazione del
canale di Suez. Utilizzando la teoria di Koch, e diffondendola come vera in tutta l’Europa,
poteva però affermare (ovviamente in modo arbitrario) che le merci provenienti dalle indie
contenessero pericolosi batteri, in grado di infettare la popolazione e causare epidemie. In
questo modo poteva imporre quarantene su tali prodotti, e finanche proibirne l’importazione. Ciò avrebbe rappresentato un duro colpo per l’economia inglese. Come vediamo, quindi, la frode del contagio è stata usata anche in passato, molte volte, a fini geopolitici, nelle lotte di potere tra nazioni.

Il corrispondente francese di Koch è Louis Pasteur. Dalla sua cricca è partita tutta la teoria
dei virus, di cui ho già parlato nel mio articolo:

Il dottor Hamer, i virus e la paura

Dal “filone di ricerca” di Pasteur nacque l’industria delle vaccinazioni (antidoto al “veleno”, al virus), mentre del “filone di ricerca” di Koch nacquero, a partire dall’industria chimica dei coloranti, gli antibiotici e, in seguito, i chemioterapici.
Pasteur era uno scienziato disonesto, al pari di Koch. Tuttavia, e qui uso proprio le parole
di Stephen Lanka, “… era abbastanza umano da documentare i suoi inganni in diari paralleli ai suoi libri di laboratorio primari. Egli decretò che questi documenti non dovevano mai essere pubblicizzati. La sua famiglia ottenne naturalmente grandi ricchezze. Ma l’ultimo discendente maschio di Pasteur non ha ubbidito a quel decreto e ha fatto trapelare i registri all’università di Princeton. Nel 1993 il professor Gerard Geisson pubblicò un’analisi in lingua inglese che rivelò che Pasteur aveva commesso frodi massicce in tutti i suoi studi. Ad esempio, gli animali vaccinati, se sono sopravvissuti, non sono stati avvelenati, gli animali del gruppo di controllo che sono morti senza vaccini sono stati avvelenati massicciamente, e così via. Questo era Pasteur.”

La credenza nel contagio ha raggiunto così, incredibilmente, i nostri giorni. Essa è stata
enormemente potenziata da un’incessante e martellante propaganda (scuola, film, “studi”,
“dibattiti”), che dall’Europa si è espansa sostanzialmente a tutto il mondo. Inoltre si è
continuato ad inventare nuove “epidemie”, dovute (secondo quanto ci dicono ai giorni nostri) quasi sempre a “virus”: AIDS, suina, aviaria, mucca pazza, ecc. ecc., fino ad arrivare all’odierno Covid. Quasi tutti oggi credono nel contagio, e molti sono sicuri di averne “dimostrazione” nella loro esperienza quotidiana. Per esempio, in molte malattie pediatriche considerate infettive, come le malattie esantematiche, sono tutti più o meno sicuri del contagio, perchè hanno visto che spesso diversi bambini si ammalano insieme. Non si riflette però su altre evidenze. Anzitutto, se fosse vera la teoria del contagio, tutti i bambini si ammalerebbero, non solo una parte. Inoltre, non è mai possibile provocare una specifica malattia in una persona sana mettendolo a contatto con dei batteri. Per esempio, non si riesce in nessun modo a far ammalare una persona sana, bambino a adulto, di varicella, pertosse o scarlattina, a piacimento e a comando, semplicemente mettendolo a contatto col batterio corrispondente, considerato “causa”.

Chi conosce Hamer sa bene che tutta la teoria del contagio è sbagliata. In 15 anni di
osservazioni, anche quando parlavo con persone convinte di essere state “contagiate” da
qualcuno, abbiamo sempre trovato, in verità, il conflitto corrispondente, e quindi la vera
causa dei loro sintomi. Quando si ammalano diverse persone insieme, significa
semplicemente che queste persone hanno vissuto conflitti simili in seguito, molto spesso,
ad avvenimenti shoccanti comuni. Siamo stati abituati ad osservare la realtà dei sintomi
in un determinato modo, attribuendogli determinate cause, fin da quando siamo nati.
Genitori, maestri, preti, tutti ci hanno detto sempre la stessa cosa: i germi causano le
malattie. Se però abbiamo il coraggio di provare ad osservare le cose in modo diverso, e
anche l’onestà intellettuale di andare a vedere quali sono le reali basi scientifiche della
teoria del contagio, allora possiamo davvero fare un salto evolutivo. A quel punto i potenti
non potranno più prenderci per i fondelli, terrorizzarci, farci sentire in colpa, segregarci e
umiliarci per raggiungere i loro sporchi fini. A quel punto non sarà più possibile quello che
sta succedendo ora, con la farsa odierna del coronavirus (che come abbiamo visto ha molti
precedenti), con tutte le devastanti conseguenze che ancora dobbiamo vedere… Siamo
ancora molto lontani da quel punto ma, se l’umanità è davvero capace di evolversi, forse un giorno ci arriveremo.

 

Conferenza completa di Stephen Lanka:

https://www.leyesbiologicas.com/videosstefanlanka.htm?fbclid=IwAR0JEB2KOLNi11BL5GfTsgUxVaSziBkt10iV7w4-lrKQwZgNx83fX1ygV5c

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Introduzione alla Medicina di Hamer

Vista la particolare assurdità della situazione attuale, mi sembra opportuno cercare di portare la nostra attenzione e le nostre energie lontano dalle “logiche” stupide del sistema, riconnettendoci con la realtà della natura, del nostro corpo e della nostra psiche.
A questo fine, come sapete, credo che non ci sia niente di meglio della meravigliosa medicina di Hamer. Ho pensato quindi di creare un canale apposito in cui farò una serie di video divulgativi, cercando di accompagnare tutti nel mondo della NMG. Eccovi il primo:
PS: ogni commento o suggerimento è, come sempre, gradito
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